Ho salvato una vita!
Gli occhi di lei incontrarono i miei mentre passeggiava nel corridoio guardando nelle gabbie. Capii subito di cosa aveva bisogno, dovevo aiutarla. Scodinzolai con delicatezza, per non spaventarla. Appena si fermò alla mia gabbia mi misi davanti a lei per non farle vedere il piccolo incidente in fondo alla gabbia. Non volevo farle capire che non ero stato portato fuori quel giorno; a volte i volontari del canile sono troppo impegnati per portarci a passeggio e non volevo che pensasse male di loro. Mentre leggeva la mia scheda sperai che non si rattristasse per il mio passato. Volevo solo guardare al futuro e essere utile nella vita di qualcuno. Si inginocchiò e fece un piccolo suono con la bocca. Avvicinai la testa alle sbarre per confortarla. Dei tocchi gentili delle sue dita accarezzarono il mio collo: aveva un bisogno disperato di compagnia. Una lacrima le solcò la guancia e alzai la zampa per rassicurarla: sarebbe andato tutto per il meglio. Presto la porta della mia gabbia si aprì...
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